22 Μαΐ 2012

Βραβείο από την Ρωσική Εκκλησία στον Παπικό Νούντσιο Αντώνιο Μενίνι.


 

Στις 8 και 9 Μαΐου 2012  στο Fribourg (Ελβετία), πραγματοποιήθηκε συνάντηση Ορθοδόξων και Ρωμαιοκαθολικών με πρωτοβουλία της Ελβετικής Διάσκεψης των Ρωμαιοκαθολικών Επισκόπων.  Στη συνεδρίαση παρέστησαν ο Μητροπολίτης Ελβετίας  Ιερεμίας  (Πατριαρχείο Κωνσταντινουπόλεως),   ο Επίσκοπος Χερσώνος Νέστωρ, υπεύθυνος των ενοριών της Ρωσικής Ορθόδοξης Εκκλησίας στην Ελβετία καθώς και ο Αρχιεπίσκοπος Ελβετίας και Δυτικής Ευρώπης Μιχαήλ της Υπερορίου Ρωσικής Εκκλησίας. “Βλέπε σχετικά ΕΔΩ".

Μετά το πέρας της συνεδριάσεως πραγματοποιήθηκε η πανηγυρική τελετή απονομής υψηλής διακρίσεως στον τομέα του διαχριστιανικού διαλόγου «Ασημένιου τριαντάφυλλου του Αγίου Νικολάου Επισκόπου Μύρων Λυκίας του Θαυματουργού» στον Αποστολικό Νούντσιο στο Λονδίνο Αντώνιο Μενίνι, παλαιότερα υπηρετήσαντα στη Μόσχα.
Όπως ανακοινώθηκε «Το βραβείο δόθηκε κυρίως για το έργο που ο Νούντσιος  πραγματοποίησε στη Μόσχα (από το 2002 έως το 2010) για τη βελτίωση των σχέσεων μεταξύ Ορθοδόξων και Ρωμαιοκαθολικών.»

Una rosa per Antonio Mennini, Nunzio Apostolico a Londra

http://nikowy.homepage.t-online.de/mennin_i.pdf

Un ambasciatore del Papa riceverà una distinzione di un alto valore simbolico: la "Rosa d’argento di San Nicola". La comunicazione fu fatta pubblica dai fondatori della distinzione, il giorno della festa del popolare santo vescovo Nicola di Myra, il 6 décembre 2011. In tale festa Mons. Nicola Wyrwoll portò la Rosa sull’ altare maggiore della Basilica di San Nicola, onde la benedisse il cardinale Francesco Monterisi alle fine della messa solenne.

Questa è già la sesta volta che la Rosa d’argento viene benedetta nella Basilica di San Nicola.

Questa volta la Rosa è destinata all’ arcivescovo Antonio Mennini, il quale per tanti anni è stato nunzio apostolico in terre di maggioranza di cristiani ortodossi.

 Mons. Mennini riceverà la Rosa d’argento di San Nicola il 9 maggio 2012, festa della traslazione delle reliquie del santo da Myra a Bari. L’atto solenne del premio avrà luogo durante una preghiera nella Cathédrale St-Nicolas in Fribourg nella Svizzera, durante la venerazione delle reliquie del Santo che si  trovano in quella cattedrale. In una sessione academica nell’Università di Friburgo, Mons. Mennini parlerà delle sue esperienze negli incontri tra cattolici e ortodossi, nella Bulgaria e nella Russia.

 La creazione della distinzione onorifica della "Rosa d’argento di San Nicola" si riferisce alla tradizione, viva dagli inizi del XI secolo, della "Rosa d’oro", benedetta ogni terza domenica prima della Pasqua  Laetare -  domenica delle rose, dal vescovo di Roma, e attribuita a persone o a luoghi che si distinguono per i propri meriti per la Chiesa cattolica.

 Il comitato di fondazione della Rosa d’argento è composto da tre membri dell’ Istituto Ecumenico di Friburgo: Barbara Hallensleben, Guido Vergauwen et Nicolas Wyrwoll. Mons. Wyrwoll è direttore nell’ Istituto delle chiese orientali a Regensburg (Ratisbona) Germania;

Prof. Guido Vergauwen o.p. è il rettore dell’Università di Friburgo; Barbara Hallensleben è professoressa nella Facultà di teologia di Friburgo, et membro della Commissione teologica internazionale, e della Commissione mista delle chiese ortodosse e della chiesa cattolica.

 La "Rosa d’argento di San Nicola" viene attribuita a persone, le quali, come San Nicola fanno visibile, nella loro vita, l’amore di Dio verso gli uomini. I titolari del premio sono radicati nella loro comunità ecclesiale e partecipano, nella forza dello Spirito Santo, alla missione universale della chiesa. Così contribuiscono alla riconciliazione, e ad una più profonda comunione della Chiesa, dell’ umanità e di tutta la creazione di Dio. La Rosa d’argento è un premio alla volta accademico e ecclesiale. Il premio sottolinea che lariflessione teologica porta i suoi frutti, se accompagnata da una testimonianza personale della propria vita, per la comunità della chiesa.

 La prima volta la Rosa fu offerta nel 2005 al metropolita Cirillo, ora patriarca di Mosca, nell’ ambasciata russa a Roma. La seconda fu  data all’ abbadessa Iosefina, del monastero Varatec nella Romania, in occasione della  seconda assemblea ecumenica europa a Sibiu Hermannstadt. Terzo portatore fu Mons. Eleuterio Fortino del Pontificio Consiglio per

l’Unità dei Cristiani, in un solenne atto a Bari, nel convento dei padri domenicani che custodiscono la Basilica del Santo. Al patriarca armeno di Istanbul Mesrob, la Rosa fu data a İstanbul nella cattedrale armena. Quinta portatrice della Rosa è la pastoressa luterana, professoressa di teologia, Fairy von Lilienfeld a Erlangen nella Germania.  Antonio Mennini è nato il 2 settembre dell’ anno 1947 a Roma. Il suo padre Luigi (†1997) era un alto funzionario della finanza del giovane stato della Città del Vaticano. Il 14 dicembre 1974, Antonio fu ordinato sacerdote, fece la laurea di teologia nell’Università Pontificia Gregoriana, con una tesi sui fondamenti teologici della libertà di coscienza, secondo il teologo riformato protestante svizzero Alexandre Vinet (1797–1847).  Da giovane prete assisteva, in missione secreta, al presidente del consiglio dei ministri Aldo Moro, sequestrato e assassinato dalle Brigate rosse a Roma. Nel 1981 Mennini fu chiamato al Servizio diplomatico della Santa Sede, e serviva nelle nunziature nell’ Uganda e nella Turchia, poi nella Segreteria di Stato, nel Vaticano. Già nella Turchia riuscì a creare contatti di reciproca fiducia tra le diverse confessioni cristiane, e con i musulmani, nonostante tante tensioni.

 Quel dono della riconciliazione gli restava anche nella situazione delicata nella Bulgaria, dove cominciò nel 2000 il suo servizio da Nunzio Apostolico, come arcivescovo di Ferentinum ; con tante presenze nelle liturgie e gli incontri degli ortodossi, riuscì a creare un atmosfera cordiale, nella quale la visita di papa Giovanni Paolo II nella Bulgaria, nel 2002, contribuì a una nuova fiducia tra i cristiani.

 A Causa di tale « successo » Mons. Mennini fu trasferito a Mosca, dove le relazioni tra la Federazione Russa e la Santa Sede, e tra gli ortodossi ed i cattolici, erano piene di tensioni.

 Il nunzio apostolico Mennini sapeva guadagnare la fiducia dei vescovi e dei sacerdoti ortodossi, poteva pacificare situazioni conflittuali locali, tra parrocchie cattoliche e parrocchie ortodosse, outeva riconciliare le differenti tradizione nazionali nell’ interno delle diocesi cattoliche della Russia. Con prudenza sapeva spiegare le ragioni, quando, per la prima volta nella storia della Russia, diocesi cattoliche furono erette, non dal governo della Russia, ma dal Papa di Roma.

 Nel 2008, Mons. Mennini assieme alla suo missione nella Russia, fu nominato Nunzio Apostolico nell’ Uzbekistan. Sua capacità di creare la pace resero possibile la creazione di stabii relazioni diplomatiche complete, tra la Federazione Russa e la Santa Sede. Dalle mani del presidente Medvedev, Mons. Mennini ricevette l’Ordine dell’amizia.  Dal dicembre del 2010, Mons. Mennini è Nunzio Apostolico a Londra.  La Rosa d’argento si riferisce ad un altro evento pieno di speranza : la tradizione della diocesi di Hildesheim nella Germania dice che l’imperatore Luigi, figlio di Carlomagno, nell’ anno 815 fece celebrare la santa messa davanti ad un roseto, al cui lato poi eresse una capella che poi fu trasformata, cattedrale della diocesi di Hildesheim. Ogni anno tale roseto selvatico spuntò nuove rose. Nel aprile 1945 Hildesheim fu raso al suolo per i bombardamenti : ma dalle macerie, nel maggio 1945 spuntò a sorpresa di tutti la rosa, grande consolazione ed incorraggiamto a ricostruire la vita della città.

 Nel 1997 il vescovo Josef di Hildesheim marcò gli 800 anni dallaconsacrazione della Basilica di San Nicola a Bari, per il suo antecessore Konrad di Hildesheim nel 1197, con solenni atti a Bari il 2 giugno del 1997.

 La Rosa d’argento vuol essere un gesto concreto per quanto affirmò papa Benedetto XVI nella sua visita a Bari nel 2005 :

Proprio qui, a Bari, città che custodisce le ossa di San Nicola, terra di incontro e di dialogo con i fratelli cristiani dell’Oriente, vorrei ribadire la mia volontà di assumere come impegno fondamentale quello di lavorare con tutte le energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo. Sono cosciente che per questo non bastano le manifestazioni di buoni sentimenti. Occorrono gesti concreti che entrino negli animi e smuovano le coscienze, sollecitando ciascuno a quella conversione interiore che è il presupposto di ogni progresso sulla via dell’ecumenismo. Chiedo a voi tutti di prendere con decisione la strada di quell’ecumenismo spirituale, che nella preghiera apre le porte allo Spirito Santo, che solo può creare l’unità.

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