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Βραβείο από την Ρωσική Εκκλησία στον Παπικό Νούντσιο Αντώνιο Μενίνι.
Στις 8 και 9 Μαΐου 2012 στο
Fribourg (Ελβετία), πραγματοποιήθηκε συνάντηση Ορθοδόξων και Ρωμαιοκαθολικών με
πρωτοβουλία της Ελβετικής Διάσκεψης των Ρωμαιοκαθολικών Επισκόπων. Στη συνεδρίαση παρέστησαν ο Μητροπολίτης Ελβετίας Ιερεμίας (Πατριαρχείο
Κωνσταντινουπόλεως), ο Επίσκοπος Χερσώνος
Νέστωρ,
υπεύθυνος των ενοριών της Ρωσικής Ορθόδοξης Εκκλησίας στην Ελβετία καθώς και ο Αρχιεπίσκοπος Ελβετίας και Δυτικής Ευρώπης Μιχαήλ της
Υπερορίου Ρωσικής Εκκλησίας. “Βλέπε σχετικά ΕΔΩ".
Μετά
το πέρας της συνεδριάσεως πραγματοποιήθηκε η πανηγυρική τελετή απονομής υψηλής διακρίσεως στον τομέα του
διαχριστιανικού διαλόγου «Ασημένιου
τριαντάφυλλου του Αγίου Νικολάου Επισκόπου Μύρων Λυκίας του Θαυματουργού»
στον Αποστολικό Νούντσιο στο Λονδίνο Αντώνιο Μενίνι, παλαιότερα υπηρετήσαντα
στη Μόσχα.
Όπως ανακοινώθηκε «Το βραβείο
δόθηκε κυρίως για το έργο που ο Νούντσιος
πραγματοποίησε στη Μόσχα (από το 2002 έως το 2010) για
τη βελτίωση των σχέσεων μεταξύ Ορθοδόξων και Ρωμαιοκαθολικών.»
Una rosa per Antonio
Mennini, Nunzio Apostolico a Londra
http://nikowy.homepage.t-online.de/mennin_i.pdf
Un
ambasciatore del Papa riceverà una distinzione di un alto valore simbolico: la
"Rosa d’argento di San Nicola". La comunicazione fu fatta pubblica
dai fondatori della distinzione, il giorno della festa del popolare santo
vescovo Nicola di Myra, il 6 décembre 2011. In tale festa Mons. Nicola Wyrwoll
portò la Rosa sull’ altare maggiore della Basilica di San Nicola, onde la
benedisse il cardinale Francesco Monterisi alle fine della messa solenne.
Questa è
già la sesta volta che la Rosa d’argento viene benedetta nella Basilica di San
Nicola.
Questa
volta la Rosa è destinata all’ arcivescovo Antonio Mennini, il quale per tanti
anni è stato nunzio apostolico in terre di maggioranza di cristiani ortodossi.
Mons. Mennini riceverà la Rosa d’argento di
San Nicola il 9 maggio 2012, festa della traslazione delle reliquie del santo
da Myra a Bari. L’atto solenne del premio avrà luogo durante una preghiera
nella Cathédrale St-Nicolas in Fribourg nella Svizzera, durante la venerazione
delle reliquie del Santo che si trovano
in quella cattedrale. In una sessione academica nell’Università di Friburgo,
Mons. Mennini parlerà delle sue esperienze negli incontri tra cattolici e ortodossi,
nella Bulgaria e nella Russia.
La creazione della distinzione onorifica della
"Rosa d’argento di San Nicola" si riferisce alla tradizione, viva
dagli inizi del XI secolo, della "Rosa d’oro", benedetta ogni terza
domenica prima della Pasqua Laetare
- domenica delle rose, dal vescovo di
Roma, e attribuita a persone o a luoghi che si distinguono per i propri meriti
per la Chiesa cattolica.
Il comitato di fondazione della Rosa d’argento
è composto da tre membri dell’ Istituto Ecumenico di Friburgo: Barbara
Hallensleben, Guido Vergauwen et Nicolas Wyrwoll. Mons. Wyrwoll è direttore
nell’ Istituto delle chiese orientali a Regensburg (Ratisbona) Germania;
Prof.
Guido Vergauwen o.p. è il rettore dell’Università di Friburgo; Barbara
Hallensleben è professoressa nella Facultà di teologia di Friburgo, et membro
della Commissione teologica internazionale, e della Commissione mista delle
chiese ortodosse e della chiesa cattolica.
La "Rosa d’argento di San Nicola"
viene attribuita a persone, le quali, come San Nicola fanno visibile, nella
loro vita, l’amore di Dio verso gli uomini. I titolari del premio sono radicati
nella loro comunità ecclesiale e partecipano, nella forza dello Spirito Santo,
alla missione universale della chiesa. Così contribuiscono alla riconciliazione,
e ad una più profonda comunione della Chiesa, dell’ umanità e di tutta la
creazione di Dio. La Rosa d’argento è un premio alla volta accademico e
ecclesiale. Il premio sottolinea che lariflessione teologica porta i suoi
frutti, se accompagnata da una testimonianza personale della propria vita, per
la comunità della chiesa.
La prima volta la Rosa fu offerta nel 2005 al
metropolita Cirillo, ora patriarca di Mosca, nell’ ambasciata russa a Roma. La
seconda fu data all’ abbadessa Iosefina,
del monastero Varatec nella Romania, in occasione della seconda assemblea ecumenica europa a Sibiu
Hermannstadt. Terzo portatore fu Mons. Eleuterio Fortino del Pontificio
Consiglio per
l’Unità
dei Cristiani, in un solenne atto a Bari, nel convento dei padri domenicani che
custodiscono la Basilica del Santo. Al patriarca armeno di Istanbul Mesrob, la
Rosa fu data a İstanbul nella cattedrale armena. Quinta portatrice della Rosa è
la pastoressa luterana, professoressa di teologia, Fairy von Lilienfeld a Erlangen
nella Germania. Antonio Mennini è nato
il 2 settembre dell’ anno 1947 a Roma. Il suo padre Luigi (†1997) era un alto
funzionario della finanza del giovane stato della Città del Vaticano. Il 14
dicembre 1974, Antonio fu ordinato sacerdote, fece la laurea di teologia
nell’Università Pontificia Gregoriana, con una tesi sui fondamenti teologici
della libertà di coscienza, secondo il teologo riformato protestante svizzero
Alexandre Vinet (1797–1847). Da giovane
prete assisteva, in missione secreta, al presidente del consiglio dei ministri
Aldo Moro, sequestrato e assassinato dalle Brigate rosse a Roma. Nel 1981
Mennini fu chiamato al Servizio diplomatico della Santa Sede, e serviva nelle
nunziature nell’ Uganda e nella Turchia, poi nella Segreteria di Stato, nel
Vaticano. Già nella Turchia riuscì a creare contatti di reciproca fiducia tra
le diverse confessioni cristiane, e con i musulmani, nonostante tante tensioni.
Quel dono della riconciliazione gli restava
anche nella situazione delicata nella Bulgaria, dove cominciò nel 2000 il suo
servizio da Nunzio Apostolico, come arcivescovo di Ferentinum ; con tante
presenze nelle liturgie e gli incontri degli ortodossi, riuscì a creare un
atmosfera cordiale, nella quale la visita di papa Giovanni Paolo II nella Bulgaria,
nel 2002, contribuì a una nuova fiducia tra i cristiani.
A Causa di tale « successo » Mons. Mennini fu
trasferito a Mosca, dove le relazioni tra la Federazione Russa e la Santa Sede,
e tra gli ortodossi ed i cattolici, erano piene di tensioni.
Il nunzio apostolico Mennini sapeva guadagnare
la fiducia dei vescovi e dei sacerdoti ortodossi, poteva pacificare situazioni
conflittuali locali, tra parrocchie cattoliche e parrocchie ortodosse, outeva
riconciliare le differenti tradizione nazionali nell’ interno delle diocesi
cattoliche della Russia. Con prudenza sapeva spiegare le ragioni, quando, per
la prima volta nella storia della Russia, diocesi cattoliche furono erette, non
dal governo della Russia, ma dal Papa di Roma.
Nel 2008, Mons. Mennini assieme alla suo
missione nella Russia, fu nominato Nunzio Apostolico nell’ Uzbekistan. Sua
capacità di creare la pace resero possibile la creazione di stabii relazioni
diplomatiche complete, tra la Federazione Russa e la Santa Sede. Dalle mani del
presidente Medvedev, Mons. Mennini ricevette l’Ordine dell’amizia. Dal dicembre del 2010, Mons. Mennini è Nunzio
Apostolico a Londra. La Rosa d’argento
si riferisce ad un altro evento pieno di speranza : la tradizione della diocesi
di Hildesheim nella Germania dice che l’imperatore Luigi, figlio di Carlomagno,
nell’ anno 815 fece celebrare la santa messa davanti ad un roseto, al cui lato
poi eresse una capella che poi fu trasformata, cattedrale della diocesi di
Hildesheim. Ogni anno tale roseto selvatico spuntò nuove rose. Nel aprile 1945
Hildesheim fu raso al suolo per i bombardamenti : ma dalle macerie, nel maggio
1945 spuntò a sorpresa di tutti la rosa, grande consolazione ed incorraggiamto
a ricostruire la vita della città.
Nel 1997 il vescovo Josef di Hildesheim marcò
gli 800 anni dallaconsacrazione della Basilica di San Nicola a Bari, per il suo
antecessore Konrad di Hildesheim nel 1197, con solenni atti a Bari il 2 giugno
del 1997.
La Rosa d’argento vuol essere un gesto
concreto per quanto affirmò papa Benedetto XVI nella sua visita a Bari nel 2005
:
Proprio
qui, a Bari, città che custodisce le ossa di San Nicola, terra di incontro e di
dialogo con i fratelli cristiani dell’Oriente, vorrei ribadire la mia volontà
di assumere come impegno fondamentale quello di lavorare con tutte le energie
alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo.
Sono cosciente che per questo non bastano le manifestazioni di buoni
sentimenti. Occorrono gesti concreti che entrino negli animi e smuovano le
coscienze, sollecitando ciascuno a quella conversione interiore che è il
presupposto di ogni progresso sulla via dell’ecumenismo. Chiedo a voi tutti di
prendere con decisione la strada di quell’ecumenismo spirituale, che nella
preghiera apre le porte allo Spirito Santo, che solo può creare l’unità.
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