Βατικανό -
Στον Οικουμενι(στι)κό Εσπερινό για
το τέλος της εβδομάδας προσευχής για τη χριστιανική ενότητα έλαβαν μέρος ο Ορθόδοξος
Μητροπολίτης Ιταλίας και Μάλτας Γεννάδιος (ΕΔΩ), ο Πάπας Φραγκίσκος και ο Αγγλικανός
“Αρχιεπίσκοπος” David Moxon.
Pope asks mercy,
pardon for Christians harming each other
1/26/2016
9:17:00 AM - Cindy Wooden
ROME
(CNS) -- After walking across the threshold of the Holy Door with an Orthodox
metropolitan and an Anglican archbishop, Pope Francis invoked God's mercy upon
divided Christians and apologized for times that Catholics may have hurt
members of other denominations.
"As
bishop of Rome and pastor of the Catholic Church, I want to beg for mercy and
forgiveness for un-Gospel-like behavior on the part of Catholics against
Christians of other churches," the pope said Jan. 25 at a prayer service
concluding the Week of Prayer for Christian Unity.
"We
ask most of all for forgiveness for the sin of our divisions, which are an open
wound on the body of Christ," Pope Francis said.
"At
the same time, I ask all my Catholic brothers and sisters to forgive if, today
or in the past, they were hurt by other Christians," he said. "We
cannot erase what happened, but we do not want to allow the burden of past
faults to continue to poison our relationships."
As
is customary, Pope Francis led the service at Rome's Basilica of St. Paul
Outside the Walls, which tradition holds as the burial site of the apostle.
Orthodox Metropolitan Gennadios, representing the ecumenical patriarch, and
Anglican Archbishop David Moxon, representing the archbishop of Canterbury,
joined the pope in prayer at St. Paul's tomb at the beginning of the service.
St.
Paul and countless Christian martyrs throughout the centuries gave their lives
for their faith in Christ and now enjoy "full communion in the presence of
God the father," the pope said in his homily. He prayed the martyrs would
sustain today's Christians with their prayers and their example.
The
annual week of prayer ends Jan. 25, the feast of the Conversion of St. Paul.
Pope Francis told those gathered in the basilica that "the superabundance
of God's mercy" was the only basis for Paul's conversion from being a
persecutor of Christians to a preacher of the Gospel. Mercy saved him, and proclaiming
that mercy to others was the mission he received.
For
the 2016 week of prayer, the Pontifical Council for Promoting Christian Unity
and the World Council of Churches chose the theme, "Called to proclaim the
mighty acts of the Lord," which is drawn from some translations of the
second chapter of the First Letter of Peter.
The
passage (1 Pt 2:9,) Pope Francis said, originally was addressed to
"members of small and fragile communities," yet calls them "a
chosen race, a royal priesthood, a holy nation, a people of his own."
Being
chosen for salvation, the pope said, inspires "comfort and constant
awe" among Christians today just like in the days of Sts. Peter and Paul.
"Why me, Lord? Why us," Christians should and do ask.
The
answer, Pope Francis said has to do with "the mystery of mercy and of
God's choice: The father loves everyone and wants to save all," so he
chooses people and sends them out to share God's mercy and love with others.
"Beyond
the differences that still separate us," he told the ecumenical gathering,
"we recognize with joy that at the origin of the Christian life there is
always a call whose author is God himself."
The
path to Christian unity, he said, is not simply about drawing closer to one
another, but has more to do with each person drawing closer to Christ and
finding each other there.
"When
all Christians of different churches listen to the word of God and try to put
it into practice," the pope said, "they truly take important steps
toward unity."
"It
is not only the call that unites us," he said, "we are joined by the
same mission: to proclaim to all the mighty acts of the Lord."
"Walking
together and working together, we will become aware that we are already united
in the name of the Lord," he said. "Unity is made by walking."
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ΔΕΙΤΕ ΤΟ ΒΙΝΤΕΟ
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ΤΟ ΜΗΝΥΜΑ ΤΟΥ ΜΗΤΡΟΠΟΛΙΤΗ
ΙΤΑΛΙΑΣ ΓΕΝΝΑΔΙΟΥ ΓΙΑ ΤΗΝ ΕΒΔΟΜΑΔΑ ΠΡΟΣΕΥΧΗΣ ΓΙΑ ΧΡΙΣΤΙΑΝΙΚΗ ΕΝΟΤΗΤΑ 2016
MESSAGGIO
DI SUA EMINENZA IL METROPOLITA GENNADIOS
ARCIVESCOVO ORTODOSSO D’ITALIA E MALTA
IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI 2016
DI SUA EMINENZA IL METROPOLITA GENNADIOS
ARCIVESCOVO ORTODOSSO D’ITALIA E MALTA
IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI 2016
San Pietro
rivolge un invito valido anche per noi oggi. Per l’uomo confuso e disperato dei
nostri tempi terribili, in cui soffriamo per l’indifferenza, la decadenza
morale e spirituale, la mancanza di amore verso il prossimo, verso l’uomo che è
“a immagine di Dio”, per cui Cristo, Salvatore del Mondo è nato, è stato
crocifisso ed è risorto.
Malgrado il
fatto che l’uomo contemporaneo, a causa del proprio egoismo, dell’odio, del
fanatismo e delle passioni, abbia dimenticato il Creatore, Signore e Salvatore,
e di conseguenza non dà al proprio prossimo amore e aiuto, compromettendo in
tal modo anche la dignità della società. Purtroppo, se si è giunti anche ad
uccidere i genitori, i fratelli e i bambini ed altri, San Pietro c'incoraggia e
ci rafforza con il suo appello: “Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio
regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato, perché proclami le
opere meravigliose di Colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua
ammirabile luce” (1 Pietro 2, 9).
La relazione e la comunione dei cristiani con Cristo
li aiuta a partecipare alla sua dignità regale, al sacerdozio regale. Con
l'incontro abbiamo un popolo di Dio, che riceve la potenza della salvezza di
Dio in Cristo. Così domina sulle sue passioni e vince i nemici.
Si
sottolinea qui che prima dell'incontro con Cristo, con il Vangelo, non erano il
popolo di Dio, che diventa tale con la chiamata. Un tempo essi non avevano la
misericordia di Dio, mentre ora essi sono popolo di Dio e hanno la sua
misericordia, la sua grazia e sono benedetti.
Dio ci ha
scelto non come privilegio, non perché ne abbiamo diritto, perché siamo degni
cristiani, ma ci ha scelto per conoscere e annunziare le sue opere
meravigliose.
I cristiani
si distinguono dal mondo e hanno diversi principi, diverso spirito e diversa
vita. In questo popolo di Dio non può entrare chiunque, se non è invitato ed
eletto da Dio e santificato dallo Spirito Santo.
Degno di
memoria è la spiegazione di San Theofilaktos, che con chiarezza scrive: “Non
siete eletti per mezzo di Abramo nel Regno regale, … ma per Cristo”.
D'altro
lato il saggio maestro commentatore della Sacra Scrittura Icumenios
armoniosamente proclama: “perciò siete stati eletti… affinché con le vostre
buone opere, possiate diventare coannunziatori delle meravigliose opere di
Colui che vi ha chiamato...”, conoscere e annunziare. Molti cristiani sono
lontani da questo appello di San Pietro, che vuole stimolarci a conoscere molto
bene le meravigliose opere di Dio e annunziarle a tutto il mondo. E' simile a
ciò che l'Evangelista San Matteo sapientemente scrive nel suo 5° capitolo,
versetto 16 (Mt 5, 16): “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria a vostro Padre che è nei
cieli”.
Osserviamo
una trasfigurazione dalle “tenebre alla luce”. Abbiamo una nuova illuminazione
dal Vangelo. Abbiamo una contraddizione. Abbiamo la loro precedente vita nelle
tenebre, nel paganesimo, (idolatria), come abbiamo anche la vita nuova in cui
sono stati illuminati, si sono trasfigurati” (Ef 5, 8 Col 1, 12-13).
Dobbiamo
sottolineare che le “tenebre” sono il simbolo dell'ignoranza, del peccato e
dell'infelicità. Al contrario, la luce e il simbolo della nuova situazione,
dell'illuminazione che la Grazia e la conoscenza del Vangelo hanno creato in
Gesù Cristo.
E' verità
indiscutibile che la luce del Vangelo non solo non è una cosa solita, che non
si trova dappertutto, ma che possiamo trovare solo in Cristo e nel Vangelo.
La
Settimana per l'Unità dei Cristiani 2016 ci trova nuovamente nella preghiera,
per chiedere a Dio il dono dell'Unità.
Con l'appello di San Pietro: “annunziare le
meravigliose opere di Dio”, noi cristiani dobbiamo svegliarci, non temere e non
disperarci. La nostra trasfigurazione e la nostra illuminazione in Cristo
costituiscono un'inappellabile necessità.
Popolo di
Dio scelto, eletto e santificato nel Battesimo con la Grazia dello Spirito
Santo, ha la potenza di conoscere e annunziare le meravigliose opere di Dio.
Così, il popolo di Dio vive una esperienza di somma importanza:
a. L'uomo nuovo al peccato per risorgere con Cristo.
b. Il Battesimo unisce ogni fedele col popolo di Dio,
mentre la fede e l'amore sono la corona di ogni cristiano. Dobbiamo portare a
tutti questo amore con tutto il cuore e con tutta la gioia insieme alla Parola
di Dio, che dev'essere il nostro cibo quotidiano con la preghiera, il perdono e
la carità.
Con queste
umili parole di affetto e sincerità, preghiamo, riflettiamo, commemoriamo e
studiamo le Sacre Scritture e i Padri della Chiesa, per risolvere moltissimi
problemi, le difficoltà e ostacoli che si trovano dappertutto e che disturbano,
quelle pastorali, ecclesiastiche, spirituali, morali, sociali ed altre, per il
bene e la prosperità spirituale dei vostri fratelli.
L'uomo
dell'amore, di fede e di speranza senz'altro appartiene al popolo di Dio e, in
verità, l'unità dei cristiani è una delle sue cure, dei suoi sforzi e delle sue
preghiere.
Non
cessiamo di pregare per l'unità dei cristiani. Noi siamo provvisori, mentre la
Chiesa è eterna. E' volontà di Dio! Dobbiamo amarci per far sparire lo
“scandalo della divisione”. La Verità illumina sempre, la Verità è la vita
eterna, la Verità è Gesù Cristo, il Salvatore del mondo.
Il Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d’Italia e Malta
Arcivescovo Ortodosso d’Italia e Malta
Για ποιο λόγο και ποιον ευλογεί ο καθένας; Και ποιος από τους τρεις έχει την ευλογία, για να την δώσει; Και ποιοι έχουν προϋποθέσεις να την λάβουν; Έχουμε χάσει το λογαριασμό. Να ξέρουμε από ποιον να δεχτούμε την ευλογία. Αν προκύψει! Δεν αστειευόμαστε. ΣΟΒΑΡΟΛΟΓΟΥΜΕ! Δεν είναι αστεία τα πράγματα. ΕΡΩΤΗΣΗ: Να δεχτώ ευλογία από κληρικό εκτός Ορθόδοξης Εκκλησίας; Τίποτε περισσότερο.Έχει το χάρισμα της ιεροσύνης εκτός Ορθοδοξίας; Απαντήστε οι ευλογούντες "παντός καιρού", για να ξέρουμε τι να κάνουμε.
ΑπάντησηΔιαγραφήΣ.Η.
Αν τα λογια είναι σαν τα φυλλα και τα εργα σαν τους καρπους του δενδρου,αν κρινουμε τους οικουμενιστες από τα εργα τους με τα εγα τους δειλωνουν ,ότι η ενωσι εχει γινει, ότι εχουμε γινει εν,ενω με τα λογια τους που είναι σαν τα φυλλα σιωπουν και όταν φυσαει κανενας ανεμος ακούγεται αμυδρα τα θροισμα των φυλλων και δεν λενε ολη την σληθεια,αλλα μασουν τα λογια τους,αλλοτε παρουσιαζοντε σαν ορθοδοξοι και αλλοτε φιλοπαπικοι ,φιλοαιρετικοι.
ΑπάντησηΔιαγραφήΗ ΑΓΙΑ ΓΡΑΦΗ ΤΟΝΙΖΕΙ ΞΕΚΑΘΑΡΑ <> ΚΑΙ ΑΛΗΘΕΙΑ ΕΙΝΑΙ Ο ΧΡΙΣΤΟΣ!
ΑπάντησηΔιαγραφήΑΥΤΟ ΤΟ ΓΝΩΡΙΖΟΥΝ ΚΑΙ ΟΙ ΔΙΚΟΙ ΜΑΣ ΟΡΘΟΔΟΞΟΙ ΠΑΤΡΙΑΡΧΕΣ,ΕΠΙΣΚΟΠΟΙ,ΙΕΡΕΙΣ ΑΛΛΑ ΑΓΑΠΗΣΑΝ ΤΟΝ ΜΑΜΩΝΑ ΚΑΙ ΤΗΝ ΚΑΡΕΚΛΑ ΜΑΛΛΟΝ ΑΠΟ ΤΟΝ ΚΥΡΙΟ ΜΑΣ ΙΗΣΟΥ ΧΡΙΣΤΟ.
ΑΔΕΛΦΟΙ ΜΗΝ ΑΚΟΛΟΥΘΕΙΤΕ ΤΕΤΟΙΟΥΣ ΠΡΟΒΑΤΟΣΧΗΜΟΥΣ ΛΥΚΟΥΣ!
Συγγνώμη σε ποιόν Θεό προσεύχονται;;;
ΑπάντησηΔιαγραφή